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“Quando mi sono trovato di fronte agli alberi di Gezi Park ho percepito una sensazione di ricongiungimento quasi mi stessero aspettando. Un’oasi verde dentro una delle più grandi metropoli del mondo. Eppure lì, a resistere alla facilità che nostro tempo ha di abbattere e sterilizzare tutto ciò che di naturale esiste. Il mio cuore oggi è un’oasi simile che difenderò dalle volgarità di un sistema scontato e ridondante, seguendo il grande esempio degli alberi di Istanbul”
Fabio Cardullo e una mini troupe composta da Gianpietro Cazzola (riprese) e Giuliano Cremasco, (regia), si sono avventurati nei meandri dell’antica metropoli turca nel tentativo di cogliere momenti e sensazioni, utili a comporre il videoclip del nuovo singolo in arrivo Gli alberi di Istanbul, la cui uscita è prevista per il prossimo 28 maggio.
“Un anno fa, quando scoppiò il caso di Gezi Park, i fatti mi coinvolsero e mi commossero a tal punto che scrissi in un attimo il testo de ‘Gli alberi di Istanbul’. E’ stata e rimane per me una manifestazione emblematica che simboleggia il rifiuto del superfluo e una chiara risposta alla proposta di costruire un’ennesima società basata sul consumo e la sua logica, furbescamente propagandata come dignità. Ammiro l’uomo che contempla ed include gli alberi nella propria vita sociale, gli alberi, esseri generosi e pazienti, amici dell’anima di tutti gli esseri viventi. Se stiamo con gli alberi ci sarà respiro, evoluzione, saggezza.“
Leggi il testo della canzone ‘Gli alberi di Istanbul’
L’esperienza si è dimostrata propizia ed entusiasmante considerato il non facile tentativo di carpire i luoghi e le sensazioni che meno di un anno fa vedevano coinvolta la popolazione di Istanbul a difesa dei 600 alberi del Gezi Park, ultimo spazio verde nell’area di Taksim. Nel tragitto siamo stati accompagnati dall’amico e corrispondente Bahadır Taşğın che ci ha descritto i luoghi e le fasi della tumultuosa protesta, costata la vita a quattro persone, che per la prima volta nella storia della Turchia, ha visto scendere in piazza, fianco a fianco, curdi e nazionalisti, atei e credenti di tutte le religioni simbolo del paese, nonché gruppi misti delle più disparate ideologie o tifoserie sportive. Genti unite che conservando la propria identità hanno difeso un valore comune nel rispetto spontaneo delle proprie radici.
( Fabio Cardullo, Giuliano Cremasco e Gianpietro Cazzola)
“Siamo entrati in quella che abbiamo definito ‘La bolla’ una dimensione magica
in cui tutto sembrava già scritto e guidato, circostanze favorevoli e sguardi di complicità”
Dalla pioggia al cielo sereno, perfino il tempo ci ha offerto una varietà di ambientazioni
e di luce straordinarie ai fini delle riprese”.